Il mio viaggio nella sartoria è iniziato molto presto, da bambina.

Ricordo ancora con affetto il mio primo esperimento sartoriale a soli 6 anni: uno scampolo di georgette marrone a pois crema, trasformato in un piccolo top intrecciato sul retro. Nonna e zia, entrambe sarte esperte, rimasero sbalordite dalla mia determinazione e dal risultato ottenuto.

Dopo essermi laureata in sartoria femminile d’alta moda a Roma, ho voluto ampliare le mie competenze immergendomi nella sartoria maschile. Ho avuto il privilegio di lavorare nella bottega del maestro Rollo, a Galatina, dove ho imparato le antiche tecniche sartoriali in un laboratorio di appena 20 metri quadrati, ma pieno di vita e sapienza. Ricordo ancora l’ammirazione per il maestro, mentre tagliava un abito senza nemmeno tracciare il modello sulla stoffa: un vero genio che ha cambiato il mio modo di vedere la sartoria. A seguire invece c'è stato (e c'è ancora) il maestro Cafueri, la cui saggezza, disponibilità ed esperienza non hanno modo di essere quantificate. Ancora oggi è il mio punto di riferimento per un confronto o per un suggerimento.

Nel 2015 ho vissuto una delle emozioni più grandi della mia carriera: vedere un mio capo sfilare al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Era un completo bianco ispirato alla scherma con una giacca strutturata in nylon e pantaloni ampi. Questo momento ha segnato un passo importante nel mio percorso creativo.

Dopo anni di esperienze in Puglia, mi sono trasferita a Milano, dove ho lavorato come fashion designer nel settore della pellicceria. Qui ho messo da parte ago e filo per un po’, concentrandomi sulla progettazione di collezioni che mi hanno portata a viaggiare tra Lugano e Montecarlo. Era un periodo di grande movimento creativo, ma sentivo che mancava qualcosa: il contatto diretto con i tessuti, con la manualità che avevo sempre amato.

E così nel 2020 ho deciso di lasciare Milano e sono tornata in Puglia. L’occasione di collaborare con una stilista russa, cucendo l’abito che Grimes ha indossato in un videoclip, mi ha dato una scintilla di luce. Ma sentivo che avevo bisogno di più: di un luogo tutto mio, un atelier dove poter esprimere completamente la mia visione.

Nel settembre 2022, grazie al supporto della mia famiglia, degli amici e del maestro ‘Peppo’, ho inaugurato Ninalamb, il mio atelier. Questo spazio è la realizzazione di un sogno, un rifugio creativo che rappresenta ogni sfumatura di me. È il luogo dove posso unire tradizione e modernità, trasformando ogni capo in un'opera sartoriale unica, cucita su misura per chi sceglie di affidarsi a me.